Curare un bonsai non è solo una questione di estetica, ma un’arte che richiede precisione, attenzione e gli strumenti giusti. Di seguito, esploriamo le principali attrezzature indispensabili per ogni appassionato di bonsai, per poi indirizzarti verso il nostro shop per ulteriori dettagli e acquisti.
La cura di un bonsai è un’arte secolare che richiede precisione, pazienza e, naturalmente, gli strumenti giusti. Scopri non solo le attrezzature essenziali per mantenere il tuo bonsai in salute, ma anche qualche trucco del mestiere e curiosità provenienti da esperti giapponesi e internazionali.
Le forbici sono un’estensione della mano del bonsaista.
Lo sapevi? In Giappone, le forbici a farfalla sono così apprezzate che alcuni maestri preferiscono usare solo queste, anche per lavori complessi come la potatura delle radici. Si dice che le forbici migliori vengano forgiate con la stessa cura con cui si creavano le antiche spade katana.
Suggerimento dell’esperto:
Prima di ogni uso, pulisci le forbici con un panno imbevuto di olio di camelia. Questo eviterà la ruggine e ti garantirà una maggiore durata dello strumento. In Giappone, l’uso di questo olio è una tradizione che risale ai samurai, che lo utilizzavano per proteggere le loro spade
Il filo per bonsai non serve solo a modellare i rami, ma anche a comprendere la crescita dell’albero.Il filo di rame era storicamente usato in Giappone perché i maestri bonsaisti notavano che le sue proprietà lo rendevano perfetto per mantenere la forma a lungo. Oggi, molti preferiscono il filo di alluminio per la sua maggiore facilità d’uso e flessibilità.
Esiste una tecnica chiamata “raffia giapponese”, in cui i rami vengono prima avvolti in rafia (una fibra naturale) per evitare che il filo segni la corteccia. Questa tecnica è spesso tramandata da generazioni di maestri bonsaisti e viene utilizzata per rami particolarmente fragili.
Il substrato è la base su cui il tuo bonsai si sviluppa. Non è solo terreno, ma un mix di materiali che garantisce drenaggio e aerazione. Curiosità: in Giappone, si dice che “il bonsai vive nel cielo ma respira dalla terra”, a indicare quanto sia fondamentale la scelta del giusto substrato. Il Kanuma, un terreno vulcanico leggero, è il preferito per le azalee per il suo pH acido, mentre l’Akadama viene utilizzato per la maggior parte delle altre specie.
Mescola sempre il substrato con un po’ di sabbia per migliorare ulteriormente il drenaggio, specialmente se vivi in un clima umido. Inoltre, gira periodicamente lo strato superiore del terreno per evitare che si compatti e riduca l’aerazione delle radici.
La nutrizione è fondamentale per mantenere il tuo bonsai forte e sano. Mentre i bonsai crescono in piccoli vasi con quantità limitate di terreno, è essenziale fornire regolarmente nutrienti tramite fertilizzanti. Molti bonsaisti giapponesi utilizzano fertilizzanti organici solidi, come i “bio-gold”, che rilasciano nutrienti lentamente nel tempo. Alterna fertilizzanti liquidi e solidi. Mentre i fertilizzanti liquidi forniscono nutrienti immediati, quelli solidi assicurano una nutrizione costante. Usa fertilizzanti specifici per piante acidofile come le azalee con alto contenuto di azoto per favorire la fioritura. Evita di fertilizzare subito dopo il rinvaso per non stressare ulteriormente la pianta.
Non c’è niente di meglio che approfondire la tua passione per i bonsai con libri dedicati. I testi non solo forniscono istruzioni dettagliate, ma offrono anche un’immersione nelle tradizioni e nella filosofia del bonsai. Molti dei maestri giapponesi hanno pubblicato libri che combinano tecniche avanzate con principi filosofici zen, insegnando come coltivare non solo l’albero, ma anche la pazienza e la tranquillità interiore. Esiste una leggenda legata ai monaci giapponesi secondo cui coltivare un bonsai non era solo un modo per emulare la natura, ma un processo meditativo che permetteva di avvicinarsi alla perfezione interiore. Questo concetto viene spesso menzionato nei testi classici di bonsai.